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Roma, Angelicum Congress Center Largo Angelicum – 18 Settembre 2013 – Medico Chirurgo specializzato in:, Medicina Interna, Gastroenterologia, Psichiatria, Malattie Infettive, Medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro, Farmacologia e Tossicologia clinica, Psicologo, Educatore, infermiere

L’alcol è il terzo fattore di rischio di malattia e morte prematura nel mondo ed il secondo in Europa. L’Alcologia è oggi un settore cardine del SSN per prevenire e ridurre l’insorgenza delle Patologie o Problematiche Alcol-Correlate (PPAC)sugli individui prima che sia sviluppata una dipendenza da alcol ma anche, una volta che la dipendenza si è instaurata,nel proporre trattamenti specialistici multidisciplinari e multiprofessionali di sempre più accurata competenza. L’evidenza scientifica dimostra che, a partire dagli interventi brevi sul consumo rischioso o dannoso di alcol che hanno un favorevole rapporto costi-benefici, l’approccio alcologico corrente rappresenta un’opportunità dinamica per intercettare il rischio alcolcorrelato e comunicare ai pazienti i rischi orientandoli verso stili di consumo compatibili con uno stato di buona salute, contribuendo alla riduzione delle PPAC. La rete alcologica nazionale ha contribuito e continua ancora a contribuire e a sollecitare l’integrazione delle migliori prassi nei contesti di Assistenza Sanitaria allargando l’interesse ai contesti meno raggiunti dalla pratica clinica specifica della medicina nei luoghi di lavoro, di Pronto Soccorso, di assistenza sociale e di prevenzione in senso ampio. Nonostante le barriere che impediscono l’accertamento del rischio alcol-correlato da parte di molti operatori sanitari, l’innovazione in alcologia segue prassi consolidate da anni di esperienze internazionali validate anche in Italia rivolte a proporre nella pratica clinica quotidiana i risultati della ricerca scientifica mirata a tutelare maggiormente la salute della persona, dei pazienti a rischio, della collettività dall’ effetto negativo dell’uso dannoso o rischioso di alcol. Tra le ragioni più spesso indicate ci sono la mancanza di tempo, il timore di mettersi in contrasto con il paziente ma anche e soprattutto la formazione professionale inadeguata. Il Congresso nazionale SIA si propone di contribuire a colmare i gap esistenti, aggiornare i professionisti della salute in merito ai principali interventi in alcologia, ai progressi scientifici derivanti dalla ricerca di eccellenza, di proporre le tecniche innovative di comunicazione in alcologia e di sollecitare un rimodellamento efficiente della rete alcologica nazionale a partire dalla valutazione dell’esistente in termini di risposte socio-sanitarie che il SSN propone. Lo scambio di buone prassi incorso di sperimentazione, validazione e applicazione in tutto il mondo garantito dalla presenza dei più accreditati ricercatori e clinici del settore partecipanti alle più importanti esperienze europee ed internazionali confluenti nelle reti INEBRIA, PHEPA, ODHIN e AMPHORA qualifica l’evento come evento formativo di eccellenza contribuendo a garantire una formazione consequenziale comprensiva degli aspetti epidemiologici, di policy e di management del rischio alcolcorrelato. Il Convegno SIA si gemella, precedendola, con la Conferenza Internazionale INEBRIA e si avvale della partecipazione dei principali ricercatori di settore e dei professionisti italiani di valenza internazionale che hanno partecipato alla fondazione della rete internazionale. La funzione attuale di leadership nel campo scientifico e clinico è riconosciuta dalla selezione di Roma come sede contestuale del 23mo Convegno nazionale SIA e della decima edizione della Conferenza Internazionale, una delle più importanti occasioni di studio e di dibattito scientifico di settore.

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